IL SANTUARIO DELLA MADONNA DEL PETTORUTO
Immerso nello scenario suggestivo della gola del fiume Rosa, nel territorio di San Sosti, in provincia di Cosenza, si erge il maestoso Santuario della Madonna del Pettoruto. Questo luogo sacro, incastonato tra rocce aspre e una natura rigogliosa, rappresenta da secoli un faro di fede e un importante centro di spiritualità per l'intera Calabria e non solo.
La denominazione "Pettoruto" affonda le sue radici nel termine dialettale "petruto", che significa "luogo pietroso", una descrizione quanto mai appropriata per il contesto in cui il santuario sorge. La sua storia affascinante è intrisa di leggende, miracoli e una profonda devozione popolare che si tramanda di generazione in generazione.
Le Origini tra Fede e Leggenda
Le origini del santuario si perdono nella notte dei tempi, avvolte da un alone di sacralità e racconti miracolosi. La tradizione popolare narra di un'antica apparizione della Vergine Maria in questo luogo impervio. Un racconto suggestivo lega la costruzione della prima chiesa a un voto fatto da Nicola Mairo di Altomonte, accusato ingiustamente di omicidio. Durante la sua latitanza nei pressi di San Sosti, Mairo promise alla Vergine di erigere un tempio in suo onore se la sua innocenza fosse stata provata. Un evento prodigioso, la guarigione di un giovane pastore sordomuto, Giuseppe Labazia, viene interpretato come un segno della grazia divina e spinge alla costruzione di una prima cappella dedicata alla Madonna.
Un Percorso di Crescita e Riconoscimenti
Nel corso dei secoli, il piccolo luogo di culto si è trasformato in un santuario sempre più importante e frequentato. Il primo ampliamento significativo risale al periodo tra il 1633 e il 1646. Nonostante le avversità, come il devastante terremoto del 1783 che lo distrusse parzialmente, il santuario risorse grazie alla tenacia e alla fede della comunità, venendo restaurato nel 1824.
Il riconoscimento ufficiale della sua importanza spirituale culminò nel XX secolo. Nel 1903, la sacra effige della Madonna del Pettoruto fu solennemente incoronata dal Capitolo Vaticano e il santuario venne aggregato alla Basilica di Santa Maria Maggiore in Roma. Un ulteriore sigillo di prestigio arrivò nel 1979, quando Papa Giovanni Paolo II lo elevò al rango di Basilica Minore, consacrandolo come uno dei più significativi luoghi mariani dell'Italia meridionale. Nel 2002, la Conferenza Episcopale Calabra lo dichiarò Santuario Regionale.
Un elemento unico e significativo nella storia del Santuario del Pettoruto è il suo gemellaggio con il Santuario Internazionale di Nostra Signora di Fatima, un legame spirituale che lo rende un punto di riferimento ancora più importante per i fedeli.
Un Tesoro di Arte e Devozione
Oggi, il Santuario della Madonna del Pettoruto si presenta come un complesso architettonico di grande fascino. La chiesa custodisce la venerata statua della Vergine Maria, probabilmente opera dello scultore Nicola Mairo, un'immagine di profonda intensità emotiva per i devoti. L'interno è arricchito da affreschi che narrano episodi biblici e scene legate alla storia del santuario, creando un'atmosfera di sacralità e raccoglimento.
Un Cuore Pulsante di Fede e Tradizione
Il santuario è meta di pellegrinaggi durante tutto l'anno, ma il culmine della devozione si raggiunge nella prima settimana di settembre, in occasione della tradizionale e millenaria fiera in onore della Madonna. In questi giorni, migliaia di fedeli giungono da ogni parte per rinnovare la loro fede, sciogliere voti e partecipare alle solenni celebrazioni. Un'altra ricorrenza significativa è la prima domenica di maggio, dedicata alla cosiddetta "Cinta", un'antica tradizione popolare.
Il Santuario della Madonna del Pettoruto non è solo un luogo di culto, ma anche un simbolo di identità e un custode di tradizioni secolari per la comunità di San Sosti e per l'intera Calabria. La sua storia, intrisa di fede, leggenda e arte, continua ad attrarre pellegrini e visitatori desiderosi di immergersi in un'atmosfera di spiritualità e bellezza paesaggistica. Visitare questo santuario significa intraprendere un viaggio nel cuore della devozione popolare calabrese, lasciandosi avvolgere dalla sua aura di sacralità e dalla suggestiva bellezza del suo contesto naturale.